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Fernando Alfieri: mi emoziona trasmettere conoscenza

“Un vincitore è un sognatore che non si è arreso» Nelson Mandela.

Questa è la massima che ispira da sempre pensiero e attività di Fernando Alfieri. Napoletano, nato nel 1971, iscritto all’Ordine dei giornalisti, Alfieri si diploma in fotografia nel 1998. Docente di fotografia presso Csf formazione, ente accreditato presso la Regione Campania, ha visto di recente (marzo 2016) consacrata la sua esperienza con una Mostra fotografica personale al Pan (Palazzo delle arti), attirando l’attenzione di media come Panorama.it, Repubblica.it e Il Mattino.

Un’altra tappa della sua affermazione come fotografo d’eccellenza era stata la personale allestita due anni prima sempre a Napoli presso il Maschio Angioino: “Dall’alba al tramonto, elogio al pianeta Terra”. Fernando Alfieri è stato il Fotografo ufficiale del Tunnel Borbonico per la puntata della trasmissione Rai ULISSE con Alberto Angela” (dicembre 2014). Tra le esperienze di successo di Alfieri, il connubio con i Maestri Elio e Luigi Mazzella, artisti di fama nazionale e internazionale con opere permanenti nel Museo del Novecento. Alfieri ha realizzato i libri fotografici “I pulcinella di Mazzella” (per Elio) e “Arte Sacra 1960-2010” (per Luigi). Luigi Mazzella ha dedicato ad Alfieri una sua opera esclusiva. Tra i successi di Alfieri: l’essere stato scelto da Canon Italia (novembre 2013) per l’intervista del giornalista e scrittore Mose’ Franchi, nell’ambito della “settimana del professionista”; il primo premio per la fotografia al concorso “ I° Premio artistico Napoli arte e rivoluzione” (2014); la menzione speciale della critica per la foto “Sogni di pace”, alla seconda edizione del concorso “Napoli, arte e rivoluzione” (2015 ). Le foto di Alfieri sono state pubblicate da “Capital”, “La clessidra” (prima rivista per importanza del settore orologi e preziosi), “Limen art” (catalogo arte internazionale), “Vanity Fair”, “Di più”.

D. Chi è un innovatore per te? Perché?

R. Innovatore è un soggetto estremamente sensibile, che percepisce prima degli altri la necessità del cambiamento. Nell’arte, l’innovatore è colui che, dotato di un estro prorompente, riesce a superare le barriere degli schemi e delle regole, riuscendo ad imporre una nuova chiave di lettura della realtà ispiratrice.

D. Qual è l’innovazione che cambierà il mondo nei prossimi anni?

R. “ Temo” che la robotica a breve farà passi da gigante ed influenzerà non solo il nostro vivere quotidiano ma anche la nostra mente.

D. Qual è il ruolo di un leader in un’organizzazione?

R. Credo che un leader, in quanto guida di un gruppo o di un movimento, debba essere in grado di individuare le contrapposte posizioni e di limare i contrasti interni, al fine di rendere la propria organizzazione più forte ed omogenea. Egli deve avere senso pratico, pregevole dialettica e deve saper infondere fiducia e sicurezza in quanti lo seguono.

D. Una persona che ha lasciato il segno nella tua vita?

R. Nella mia vita professionale ci sono tante persone che hanno lasciato un segno, che si è poi trasformato in crescita sia emotiva che professionale. In generale credo nel rapporto umano e tendo a vivere ogni incontro anche casuale come un’ esperienza che possa arricchirmi.

D. La tua più grande paura/la tua più grande speranza?

R. La mia più grande paura è non trovare più quegli stimoli positivi, che da sempre mi incoraggiano nella costante ricerca di ulteriori traguardi.
La mia più grande speranza è un mondo pulito, nel quale si comprenda il vero senso del vivere.

D. Il tuo progetto di lavoro attuale e quello futuro.

R. Recentemente e dopo circa due anni di lavoro, ho realizzato un progetto fotografico, culminato in una importante mostra fotografica presso il Palazzo delle Arti di Napoli. Questo progetto mi ha consentito di accorciare le distanze rispetto al mondo dei cosiddetti “VIP”, avendo avuto l’onore di immortalare nei miei scatti autorevoli esponenti del mondo della danza, dello sport, del cinema e del teatro.

Attualmente sto approfondendo particolarmente la fotografia di scena, soprattutto nel settore della danza classica. Per il futuro intraprenderò un nuovo e spero altrettanto emozionante percorso di ricerca, per la realizzazione di una nuova mostra fotografica personale.

Ma il sogno nel cassetto, soprattutto dopo diversi anni di insegnamento della fotografia, è quello di riuscire a pubblicare un mio libro ovviamente di fotografia, nel quale ripercorrere la mia personale esperienza professionale, con l’”ambizioso” fine di far avvicinare sempre più persone a questa nobile arte.

D. La cosa che più ti fa emozionare e quella che ti fa più arrabbiare

R. Come fotografo, ciò che mi emoziona particolarmente è il riuscire a suscitare emozioni attraverso la mia fotografia. Come docente, è emozionante riuscire a trasmettere le mie conoscenze e so che questo avviene quando vedo negli occhi dei miei allievi la soddisfazione di riuscire a realizzare ottimi scatti.

Quello che mi fa arrabbiare, anzi che mi indigna fortemente, è l’ignoranza unita alla tracotanza: un binomio esplosivo che equivale ad inciviltà, che purtroppo dilaga in ogni settore, impedendo un sereno vivere quotidiano.

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