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Catherine Hornby: usiamo internet per imparare gli uni dagli altri

“Un linguaggio diverso è una diversa visione della vita” – Federico Fellini

Dopo più di otto anni di lavoro come giornalista per l’agenzia di stampa Reuters in diverse città europee, Catherine Hornby (33 anni, originaria di Cambridge) ha avviato un’attività di traduzione dall’italiano e altre lingue all’inglese, per sostenere le aziende che vogliono incrementare la visibilità online del loro business e presentare il meglio dei loro prodotti sui mercati internazionali.

Alla Reuters, Catherine ha potuto osservare e imparare come le più grandi aziende del mondo si presentano alla stampa, e come i migliori giornalisti e redattori costruiscono i loro testi, articoli e titoli. Oggi sfrutta questa esperienza per raccontare le storie dei suoi clienti, aiutandoli a sviluppare una proiezione internazionale forte, chiara ed efficace nella lingua più utilizzata per gli scambi commerciali a livello globale: l’inglese. Parte del suo tempo è rivolta anche all’insegnamento e all’attività di consulenza sull’inglese parlato: il suo progetto www.ingleseprofessionale.com affianca i clienti nella preparazione per colloqui e presentazioni in inglese, in modo che possano eccellere nell’uso di questa lingua.

Il suo interesse per l’Italia risale a un soggiorno a Padova durante la sua infanzia, dove ha frequentato la scuola elementare. Più recentemente ha vissuto per sei anni a Roma. Dal 2017 è tornata in Inghilterra, dove sta riscoprendo quanto sia accesa la passione degli inglesi per il cibo, la moda e il design italiano. I suoi progetti hanno uno scopo comune: costruire legami sempre più forti tra l’Italia e il mondo anglofono.

D. Chi è un innovatore per te? Perché?
R.  Un innovatore è una persona che non solo pensa a un’idea nuova ma riesce anche a realizzarla e indurre le altre persone ad avvalersi del cambiamento da essa generato. In questo modo aiuta gli altri a migliorare le loro vite, creando quella reazione a catena che porta all’unico, vero progresso: quello condiviso.

D. Qual è l’innovazione che cambierà il mondo nei prossimi anni?
R.  A me interessano molto i progetti di educazione a distanza e i grandi corsi online con accesso aperto e illimitato (i MOOCs). Facilitare l’accesso all’istruzione in parti del mondo prima escluse potrebbe essere un grande passo avanti e cambiare le vite di molti. Anch’io sto sfruttando la tecnologia per imparare: faccio un’ora d’italiano ogni settimana in rete con la mia insegnante in Toscana per tenermi allenata nel parlato.

D. Qual è il ruolo di un leader in un’organizzazione?
R. La quintessenza del leader è essere un esempio positivo per gli altri. I leader sanno riconoscere e comprendere le diverse personalità presenti nel loro team, tirando fuori il massimo da ciascuno. Un leader deve ispirare gli altri, incoraggiarli, dev’essere qualcuno che la gente vuole emulare.

D. Una persona che ha lasciato il segno nella tua vita?
R.  Una mia insegnante di letteratura inglese, che mi ha detto di non smettere mai di scrivere, e di sperimentare con la scrittura. Mi ha trasmesso la sua passione per le parole, che ho sviluppato nel corso della mia carriera lavorando come giornalista e poi facendo traduzioni, e scoprendo modi diversi di esprimermi nelle varie lingue.

D. La tua più grande paura/la tua più grande speranza?
R.  Ho paura che la gente si chiuda troppo in se stessa, nelle loro identità – nazionali, religiose e politiche. In molti mostrano sempre più ansia verso il “diverso”, cui attribuiscono la colpa di tutti i loro problemi, con la conseguenza che richiudersi in sé per proteggersi sembra essere l’unica opzione possibile. La mia più grande speranza è che i legami che stiamo sviluppando grazie a internet e la comunicazione ci portino a superare questo momento di chiusura e che scopriamo che possiamo trarre molti più benefici dall’ascolto che ripiegandoci su noi stessi, tornando a imparare l’uno dall’altro.

D. Il tuo progetto di lavoro attuale e quello futuro.
R. Al momento sto traducendo un libro di psicoterapia, scritto da una psicologa italiana, per offrirlo alle case editrici in Inghilterra. Faccio anche traduzioni per varie testate, principalmente Il Sole 24 Ore, che sta sviluppando il sito inglese ItalyEurope24. In futuro vorrei potenziare la mia offerta di lezioni online, istituendo un vero e proprio centro globale di insegnamento di inglese in rete. Poi vorrei anche espandere le mie relazioni con i consumatori di prodotti “Made in Italy” qui in Inghilterra per poter operare come agente o consulente per i produttori italiani interessati ad accedere al mercato inglese.

D. La cosa che più ti fa emozionare e quella che ti fa più arrabbiare
R. Mi emoziono quando sento che un mio studente ha successo in un colloquio e ottiene un nuovo posto di lavoro. Oppure che un libro di cui ho tradotto le pagine promozionali viene accettato da un editore per essere pubblicato. Mi arrabbio quando vedo la gente usare internet per cose negative, per condividere e trasmettere odio. Internet sta ampliando tutte le interazioni umane, accentuando anche il lato aggressivo dell’animo umano. Allo stesso tempo, però, internet può migliorare le nostre vite, ad esempio favorendo lo scambio di idee e conoscenze con persone da altri angoli del mondo. La sempre maggiore facilità con cui si può accedere a culture diverse aumenta la possibilità di aprirsi a differenti visioni della vita: credo che da questa accettazione e comprensione reciproca dipenda molto del nostro futuro benessere.

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