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IL VALLANZASCA DI PLACIDO ALLA FONDAZIONE VALENZI

La scelta di presentare ieri come Fondazione Valenzi il film di Michele Placido “Vallanzasca. Gli angeli del male” è stata un successo. Mi auguro che a questa ne seguano altre di registi di qualità, perché un artista come Maurizio Valenzi era anche un appassionato di cinema. Ed anche perchè come Fondazione vorremmo anche raccontare la fantastica avventura di Maurizio e dei suoi “amici e nemici” ai tanti registi e attori “impegnati” che potrebbero un domani essere interessati a farne un film e a raccontare questa bella pagina di storia in cui la Politica aveva la P maiuscola. E lo facciamo perché come Fondazione vogliamo essere sempre di più un polmone culturale per Napoli.

Come Fondazione abbiamo immaginato anche una sorpresa per gli artisti e la stampa che ha messo in risalto la “genialità positiva” napoletana grazie alla VittorioPappalardo- Vip, una delle aziende che ci ha supportato e ci è stata vicina in quest’anno e mezzo. Pappalardo ha donato agli attori una poltrona personalizzata in tema col film. Alla conferenza stampa erano presenti il regista Michele Placido e gli interpreti Kim Rossi Stuart, Filippo Timi, Nicola Acunzo e Francesco Scianna.

La stampa ha coperto l’evento alla grande.

Vi consiglio di leggere questi due articoli usciti la settimana prima che sono nella mia rassegna stampa:
Maurizio Valenzi, una vita da film per il sindaco rosso venuto da Tunisi
Il sindaco e il bandito

e l’articolo che segue uscito su La Stampa:
Placido: «Polemiche su Vallanzasca? Anche Gesù si occupava di banditi»

Michele Placido, Napoli e la camorrae nel suo nuovo progetto

NAPOLI
Dopo Romanzo criminale e Vallanzasca, Michele Placido potrebbe girare un film sulla realtà criminale napoletana. «È una materia incandescente – ha detto il regista – che è stata già trattata al cinema di recente, penso a Garrone e al suo Gomorra. Mi piacerebbe trattare il tema dei minori di Napoli che rischiano di diventare manovalanza della camorra, partendo dal disagio sociale che può portare a una devianza».

Il regista ha riflettuto anche su come un giovane napoletano che rischia di essere tentato dalla criminalità possa vedere Vallanzasca: «Nel film ci siamo posti anche un interrogativo morale – ha detto – nel descrivere la parabola di un bandito che infatti si aspettava di essere dipinto in maniera più sorridente, ma non potevamo, perché a quel punto avrei capito l’imbarazzo dello spettatore. Come esempio di giovani mi viene in mente il figlio di Vallanzasca che non ha mai voluto conoscere suo padre o il figlio di Francis Turatello che ha ripudiato la vita criminale del padre. È chiaro che in certi quartieri ai margini di Napoli o Palermo può nascere un nuovo Vallanzasca, ma la politica su questo ha forti colpe nel non intervenire sul disagio sociale».

Placido ha presentato il suo film nella sede della fondazione intitolata a Maurizio Valenzi, sindaco di Napoli da 1975 all’83. «Una scelta che apprezziamo – ha detto Lucia, la figlia dell’ex sindaco, che ha accolto il cast di Vallanzasca insieme a Roberto Race, segretario della Fondazione -: ricordo che mio padre era un grande appassionato di cinema, ma anche di cronaca nera, che leggeva sempre sui giornali dopo la politica».

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